Il linguaggio è una delle funzioni più importanti che il bambino sviluppa nella prima infanzia e la sua evoluzione è collegata a quella delle abilità cognitive e emotive.
Parlare gli serve per mantenere i rapporti con gli altri, per memorizzare quello che impara a conoscere della realtà, per organizzare e regolare il proprio comportamento, per esprimere le emozioni (frustrazione, rabbia, paura), ma anche per imparare a controllarle (ad esempio, quando si sente solo può consolarsi dicendosi “Mamma torna”). Il linguaggio è un importante indicatore del progresso evolutivo infantile e per questa ragione le osservazioni che lo riguardano sono utilizzate dai pediatri nei periodici bilanci di salute che si fanno per tutti i bambini. In caso di ritardo di sviluppo di questa funzione, un intervento precoce focalizzato sui genitori può prevenire sia l’instaurarsi di un disturbo linguistico persistente sia di altri disturbi che spesso si associano, come quelli del comportamento e dell’affettività e, nell’età della scuola, quelli della lettura e della scrittura. Per queste ragioni, in una prospettiva di prevenzione, è importante seguire fino dai primi mesi di vita di ogni bambino il suo progresso evolutivo linguistico e informare e coinvolgere i genitori – che sono i migliori conoscitori dei loro bambini – confermandoli in quello che già stanno facendo spontaneamente.